IDEA PROGETTUALE
PREMESSA
La storia del progresso ha spesso relegato le aree interne di un territorio ad una posizione di sudditanza rispetto alla aree costiere. Gli scambi culturali ed economici hanno, fin dai tempi antichi, avuto un forte sviluppo con i contatti via mare tra civiltà diverse. Quanto affermato è certamente innegabile, ma la storia ci ha spesso tramandato lo “splendore” di aree interne che non soffrivano troppo seppur “condannate” da una morfologia territoriale sicuramente complessa . Tra le aree interne che hanno brillato fortemente di luce propria, vi è sicuramente la zona di Buccino.
L’idea progettuale dell’evento è: far conoscere il valore del “Parco Archeologico Urbano dell’Antica Volcei” e del Museo Archeologico Nazionale.
TERRITORIO
Il comune di Buccino ed il territorio di sua competenza, possono ragionevolmente considerarsi come la porta, o la cerniera , di comunicazione con il confinante territorio lucano. Già in ambito romano Buccino o meglio Volcei era considerato il limite estremo prima di avventurarsi nel territorio dominato dai bellicosi lucani. Ancora oggi si discute sulla appartenenza o meno dei buccinesi alla stirpe lucana. Si può a ragion veduta considerare Buccino il comune capofila di un territorio del quale fanno parte, tra gli altri, San Gregorio Magno, Auletta, Contursi, Palomonte ecc. Il territorio del comprensorio di Buccino si presenta ricco sotto vari profili. La storia antica ha fornito varie stratificazioni archeologiche, tra le quali spicca quella romana.
Tradizioni popolari e culinarie si tramandano da generazioni, molte di esse risalgono a tempi antichi. La valorizzazione delle antiche tradizioni sta riportando in auge l’immenso patrimonio storico, culturale e gastronomico di cui è ricco il territorio della “Campania felix”. I siti archeologici e i reperti museali attirano sempre di più anche le fasce di popolazione più giovane; poeti e scrittori locali vengono finalmente letti e “compresi”, portandoci nel mondo affascinante, genuino e sanguigno del vernacolo popolare; le ricette contadine, i piatti semplici e gustosi, le pietanze povere e di sostanza, che fanno parte della tradizione popolare sono state finalmente e giustamente inserite anche nei menù dei più rinomati ristoranti. La voglia di genuinità che imperversa ai nostri tempi, fa si che luoghi come Buccino possono a giusto titolo e merito divenire tappa fondamentale per chi vuole scoprire o riscoprire il passato nei suoi vari aspetti.
Il progetto si pone gli obiettivi di:
1) Rinsaldare l’identità culturale del territorio volceiano attraverso un’attività di valorizzazione, non limitata alle eccellenze storiche, architettoniche ed archeologiche, ma estesa anche alle risorse cd. “minori” diffuse sul territorio.
2) Valorizzare e promuovere l’attrattività turistica le risorse culturali e ambientali attraverso la creazione percorsi e di offerte integrate.
3) Superare la dimensione locale nella capacità di attrazione di flussi turistici regionali e nazionali attraverso la creazione di pacchetti turistici ad hoc con appositi accordi con gli operatori turistici dell’area coinvolta Avvalersi per la realizzazione del progetto della collaborazione di enti ed associazioni con la quale l’associazione ha da tempo in essere protocolli d’intesa per la promozione e la valorizzazione delle manifestazioni e del territorio.
FONTI STORICHE
Papa Urbano VI in fuga alla Corte D’Alemagna
Con l’investitura di Carlo di Durazzo quale sovrano di Napoli i rapporti con Papa Urbano VI si intensificarono in modo inequivocabile. Si consolidarono ancora di più allorchè Francesco Prignano, nipote del Papa, si unì in matrimonio con Agnese Ruffo, parente stretta di Carlo di Durazzo. In seguito, però, i rapporti tra il Papa e il Re si incrinarono poichè il Re Carlo sembrava intenzionato a non voler mantenere fede alla promessa di concedere i feudi stabiliti a Francesco Prignano. Carlo resistette alle pretese del Papa il quale fu costretto a rifugiarsi nel Castello di Nocera. Mentre Urbano era assediato furono i suoi stessi Cardinali che pensarono di deporlo passando immediatamente all’azione: lo avrebbero attirato nel convento di San Francesco, ai piedi della collina sulla quale sorgeva il Castello. Qui l’avrebbero processato, dichiarato eretico e condannato al rogo. Papa Urbano VI riuscì, con l’aiuto del Cardinale Tommaso Ursini a sventare il complotto. Il popolo insorse e vi fù una rivolta. Essa durò pochi giorni in quanto arrivarono a Nocera le truppe Regie guidate da Alberico da Barbiano. Esse occuparono la città e posero l’assedio che durò oltre sette mesi. Quando sembrava chiusa ogni via di scampo, sopraggiunsero in aiuto le truppe di Ramondello Orsini che ruppero l’assedio e portarono in salvo il Papa e i suoi Cardinali. Papa Urbano VI e la sua corte furono ospitati dai nobili Giacomo e Luigi D’Alemagna figli del Conte Nicola D’Alemagna, nel castello di Buccino e vi restarono per tre giorni. La fuga si concluse alla Marina di Paestum ove il Papa si imbarcò per Genova… (anno 1384-85)